Immigrazione e lavoro due ragioni del successo di Trump
Altri due elementi possono essere individuati nella vittoria di Trump. Il primo riguarda l’insofferenza, spesso silente, di grossa parte della popolazione ai flussi migratori crescenti, che minacciano proprio i redditi e l’occupazione dei lavoratori più deboli, quelli maggiormente esposti alla concorrenza della manodopera a basso costo e spesso persino illegale.
Infine, la nostra breve analisi potrebbe concludersi con la presa d’atto della distanza tra cifre ufficiali sull’economia e il suo stato reale. Barack Obama non sta lasciando certamente un’America in crisi, anzi i suoi fondamentali appaiono invidiabili per qualsivoglia economia europea. Tuttavia, la piena occupazione raggiunta in questi mesi potrebbe essere semplicemente il riflesso di un’occupazione calante da anni e poco ci direbbe dei bassi salari pagati ai lavoratori, che in molti casi non sarebbero in grado di pagarsi un mutuo, se il costo del denaro fosse normalizzato ai livelli pre-crisi.
Resta da vedere se Trump fornirà risposte efficaci a queste inquietudini trasversali alle varie fasce sociali, che coinvolgono anche una “middle class” sempre più risucchiata dal timore di impoverimento, ma almeno ha toccato proprio i nervi scoperti di un sistema economico-sociale, a cui le istituzioni tendono a sfuggire da tempo, consapevoli che soluzioni facili e indolori non ve ne sarebbero. (Leggi anche: Economia americana, l’eredità di Obama)