Per vivere di pensione nel 2023, cosa succederà senza la riforma? La domanda è d’obbligo. Perché ad oggi non si può escludere che per la riforma strutturale della previdenza pubblica, nei piani del Governo italiano che è guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, possa esserci uno slittamento.
Inoltre, il problema relativo al vivere di pensione nel 2023 non riguarda solo chi deve ritirarsi dal lavoro. Ma anche chi l’assegno INPS lo percepisce già. Visto che a causa dei rincari i pensionati al minimo in questo momento si trovano in grossa difficoltà.
Vivere di pensione nel 2023, cosa succederà senza la riforma strutturale del Governo Draghi?
Detto questo, riguardo a vivere di pensione nel 2023 senza la riforma potrebbe cambiare poco o nulla rispetto all’anno in corso. Nel caso in cui, per esempio, la riforma strutturale del Governo Draghi dovesse saltare, allora è molto probabile che alcune misure di pensionamento anticipato attualmente in vigore siano oggetto di proroga.
Per esempio, per vivere e per andare in pensione nel 2023, in tal caso, potrebbe essere prorogata di un altro anno la Quota 102. Una misura che, per il post Quota 100, al momento è valida solo per tutto il 2022.
La riforma strutturale della previdenza pubblica per ora in stand-by, ecco perché
Anche per questo ad oggi, su succederà senza riforma strutturale della previdenza pubblica, vivere di pensione nel 2023 sarebbe, in tutto e per tutto, un salto nel buio. Anche perché, al pari di Quota 102, pure per il prossimo anno senza proroghe sarebbero palesemente a rischio non solo l’Ape Sociale. Ma anche misure come l’Opzione Donna. Perché, almeno per il momento, la riforma delle pensioni 2023 è l’ultimo dei pensieri del Governo Draghi con tutti questi rischi che l’Italia corre.