Volano i costi di affitti e mutui, ma guai a parlare di crisi

Aumenta il costo di affitti e mutui per le famiglie italiane. L’altra faccia della crisi: si scivola in povertà anche con un lavoro sicuro.
11 mesi fa
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costo affitti e mutui

Esplodono i costi degli affitti e dei mutui ipotecari. Gli italiani sono sempre più in evidente difficoltà e metter su famiglia è impresa destinata ormai a pochi eletti. Lo conferma l’Istat che ravvisa un ulteriore calo delle nascite da un anno con l’altro. Al punto che lo scivolamento verso la soglia di povertà, anche per una coppia che lavora stabilmente, non è più solo un rischio ma anche un fatto assodato. Ma guai a parlare di crisi.

Chi non riesce più a pagare l’affitto o il muto è oggi uno su cinque, il 20% del totale.

Solo quattro anni fa eravamo al 18%. Differenza che tradotta in numeri equivale a più di mezzo milione di contribuenti. Numeri che evidenziano una spaccatura delle abitudini italiane rispetto al secolo scorso. Una volta gli indigenti erano coloro che non lavoravano e non guadagnavano, oggi si scivola nella povertà assoluta pur lavorando. Insomma, non basta più manco lo stipendio per vivere. Sia per colpa dei salari che sono fermi da vent’anni, sia a causa dell’impennata dell’inflazione.

Costo affitti e mutui alle stelle nel 2023

Ma veniamo ai dati drammatici dei costi degli immobili. Il tasso medio dei mutui in Italia è aumentato costantemente negli ultimi mesi, raggiungendo un nuovo record nel dicembre 2023. Secondo il bollettino mensile dell’Abi, il tasso medio dei nuovi mutui è stato del 3,51%, il più alto dal 2013. Questo aumento è dovuto a una serie di fattori, tra cui:

  • L’aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea, che ha cercato di frenare l’inflazione.
  • La guerra in Ucraina, che ha aumentato l’incertezza economica e ha fatto salire i prezzi delle materie prime.

Di conseguenza l’aumento dei tassi dei mutui sta avendo un impatto negativo sul mercato immobiliare, rendendo più difficile per le famiglie acquistare una casa. In particolare, i giovani e le famiglie a basso reddito sono quelli che stanno risentendo maggiormente di questa situazione.

Secondo le previsioni, il tasso medio dei mutui continuerà a crescere nel 2024, anche se a un ritmo più lento rispetto al 2023.

Affitti fuori dal comune, si soffre soprattutto nelle grandi città

Anche il costo degli affitti ha raggiunto nuovi record nel 2023, con un aumento del 12,5% rispetto all’anno precedente. Il prezzo medio nazionale è di 13 euro al metro quadrato, con Milano che si conferma la città più cara d’Italia, con un costo medio di 22 euro al metro quadrato. I fattori che hanno contribuito a questo aumento sono diversi, tra cui:

  • L’aumento dei prezzi delle case, che ha reso più difficile per le famiglie acquistare un’abitazione e quindi ha spinto le persone a optare per l’affitto.
  • La diminuzione dell’offerta di case in affitto, dovuta alla riduzione degli sfratti e alla minore propensione degli investitori a vendere gli immobili.
  • L’aumento dei costi di gestione degli immobili, come le spese condominiali e le tasse.

L’aumento del costo degli affitti sta avendo un impatto negativo sul potere d’acquisto delle famiglie, rendendo più difficile per loro far fronte alle spese di alloggio. In particolare, i giovani e le famiglie a basso reddito sono quelli che stanno risentendo maggiormente di questa situazione.

Per contrastare l’aumento del costo degli affitti, il governo ha introdotto una serie di misure, tra cui l’introduzione di un tetto massimo ai canoni di locazione nelle zone ad alta tensione abitativa. Ma anche l’aumento delle agevolazioni fiscali per gli affitti a canone concordato e il sostegno alle politiche di edilizia sociale. Tuttavia, queste misure non sembrano essere sufficienti a fermare l’aumento del costo degli affitti.

Italia polveriera immobiliare

I dati sulla crisi dei mutui e degli affitti che molte famiglie non riescono più a sostenere evidenziano un quadro allarmante.

Oggi per ottenere un appartamento in affitto è diventato più complicato che accendere un mutuo. I padroni di casa chiedono garanzie tangibili e un reddito non inferiore a certi livelli prima di concedere le chiavi di casa. Oltre ad acconti e anticipi vari. Cifre spesso superiori a quelle richieste per accendere un mutuo in banca per acquistare un’abitazione.

Per contro, acquistare casa è diventato quasi impossibile se non si ha un contratto di lavoro stabile o garanzie tali da consentire alla banca di mettersi al riparo da rischi di ogni genere. Il precariato sempre più diffuso in Italia non depone a favore di queste soluzioni e così si finisce, non solo di finire in povertà, ma anche di non far più funzionare il mercato immobiliare che vede un profondo rallentamento delle compravendite con rischi elevati di fallimento di gruppi immobiliari.

Ed è proprio qui che scoppia il cortocircuito. Da una parte diminuiscono le retribuzioni e le garanzie, mentre dall’altra rincarano i costi degli affitti e dei mutui. Chi è fuori non riesce ad accedervi, ma chi è dentro rischia di non pagare più. E sono tante le richieste di sfratto e le esecuzioni giudiziarie al seguito.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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