La crisi del trasporto aereo continua e neppure il 2021 sembra essere l’anno propizio per una ripresa. Secondo uno studio di Bcg, sono tre gli scenari possibili, di cui il peggiore quello che vede una completa ripresa solo nel 2025.
Tre scenari per la ripresa delle compagnie aeree e del trasporto
Anche il 2021, a causa della pandemia, non sembra promettere nulla di buono per le compagnie aeree in profonda crisi ormai da un anno. Sono diversi gli scenari all’orizzonte, tra cui quello più realistico al momento, che vede una ripresa entro la fine del 2023, se tutto andrà per il verso giusto sul fronte vaccini.
Andando in ordine, si parte da un primo scenario in cui i vaccini saranno disponibili per buona parte della popolazione già entro l’estate 2021, a cui abbinare test prima del viaggio e meno restrizioni legate agli spostamenti. In tal senso una ripresa sarebbe già possibile entro il 2022. In mezzo c’è lo scenario che vede un rallentamento delle vaccinazioni e limiti ancora forti per gli spostamenti, a questo punto una ripresa slitterebbe al 2023-2024 fino all’ipotesi di una ripartenza solo nel 2025.
Così cambierà il modo di viaggiare
Secondo i consulenti di Boston Consulting Group, ci saranno grandi cambiamenti e i voli d’affari vedranno una ripresa molto lenta che forse non sarà mai completa. In particolare, i viaggi di lavoro potrebbero diventare meno frequenti a causa dello smart working e della digitalizzazione di meeting, ma anche per salvaguardare la salute dei dipendenti.
A chiarire come e quando ci sarà una ripresa è Gabriele Ferri, Managing Director e Partner di BCG:
“Ci aspettano mesi e forse ancora anni di incertezza e la domanda subirà dei cambiamenti strutturali. Le nostre analisi prevedono una contrazione in uscita dalla crisi del 3-5% del traffico aereo di lungo raggio in favore del breve e medio, e del 2-8% del traffico business in favore dei viaggi di piacere”.
In linea di massima i viaggi di piacere dovrebbero recuperare velocemente, anche se almeno per quest’anno il 53% delle preferenze andrà ai voli nazionali, quindi una preferenza per viaggi a corto raggio contro un 18% di persone che decideranno di volare verso destinazioni più lontane.
Per quest’anno l’automobile resterà comunque il mezzo di trasporto preferito per gli spostamenti. Il 60% delle coppie e il 66% delle famiglie userà l’auto per spostarsi verso le vacanze. Resta in sostanza la voglia di viaggiare nonostante la pandemia ma con un occhio per destinazioni vicine e raggiungibili in autonomia. Ecco perché le compagnie aeree devono prepararsi a nuovi scenari e strategie per rincorrere una ripresa che ancora oggi non sembra vicina.
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