Voli e coronavirus: la strategia di Ryanair e le low cost per scacciare la crisi

Ryanair avrebbe messo in campo il 99% della flotta seguita da Wizz Air.
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4 anni fa
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Ryanair passaporto vaccinale

Il momento non è ideale per le compagnie aeree che stanno vivendo un periodo nero a causa della pandemia. Solo a luglio c’è stata una sostanziale ripresa dei voli aerei ma ora il rischio, con l’aumentare dei casi di contagio e complice la fine delle vacanze, è quello di tornare ai periodi pre-estivi. La ripresa, secondo la Iata, ci sarà solo nel 2023.

Ryanair e Wizz Air non si arrendono

Nel mese di agosto, come riporta il Corriere in base ai dati di Eurocontrol, volano il 64,7% dei voli, un numero lontano rispetto al 2019, quando, durante il picco delle partenze, era persino difficile trovare aerei.

In tutto ciò, le low cost come Ryanair e Wizz Air hanno messo in circolazione tutta la flotta per accaparrarsi il mercato europeo, quello più flessibile, considerando che a livello globale i voli intercontinentali sono ancora lontani dai numeri del 2019.

Numeri alla mano, secondo la ricerca svolta da Il Corriere, Ryanair avrebbe messo in campo il 99% della flotta seguita da Wizz Air con il 97% e Pegasus con il 95%. Tra le grandi spiccano Klm e Swiss che hanno messo in circolazione l’87% e l’86% della flotta nonostante i voli a lungo raggio stiano soffrendo molto. La compagnia easyJet ha messo a disposizione il 71% della flotta mentre compagnie come Alitalia, Air France, British Airways e Lufthansa vanno da 61,5% al 42%.

Prospettive ancora incerte

Ryanair, in ogni caso, sembra vincere la partita considerando che è il vettore con una flotta più ricca, circa 450 aerei contro i 130 di WizzAir che si traduce in 1900 voli al giorno contro i 700 di easyJet. A questo va considerato che le compagnie aeree low cost riescono ogni giorno ad utilizzare lo stesso velivolo più volte. Una strategia vincente, soprattutto in questo periodo nero per i vettori aerei in cui il calo di passeggeri, nonostante la piena estate, è stato evidente.

Solo nella prima settimana di agosto sono stati il 69% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Insomma, la ripresa sembra ancora lontana e con l’arrivo dell’autunno e il calo fisiologico delle partenze dopo la fine delle vacanze, e tenendo conto del numero ancora molto basso di viaggi business, la situazione delle compagnie potrebbe soffrire ancora di più. 

Leggi anche: Voli e rimborsi: perché le compagnie non restituiscono ai passeggeri le tasse

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