Se il voto ISA 2019 è basso si rischia il controllo dell’Agenzia delle Entrate. E magari anche qualche sanzione in caso di evasione. Tuttavia, se nelle note aggiuntive a margine si avanzano plausibili giustificazioni, è possibile evitare il controllo da parte del fisco. A precisarlo è il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) nella risposta all’interrogazione n. 5-02753.
L’interrogazione era stata presentata a seguito dello sciopero dei commercialisti contro l’ISA 2019 e per il quale il Mef si è attivato fornendo ampie delucidazioni sull’utilizzo del nuovo strumento statistico di controllo.
Le note aggiuntive al ISA 2019
Le informazioni che l’Agenzia delle Entrate recepirà dalle note aggiuntive serviranno quindi per valutare con attenzione i motivi per i quali l’impresa o il titolare di partita iva ha ottenuto un punteggio basso per l’ISA 2019. Ogni azione di controllo da parte degli uffici sarà quindi propedeutica ai fini dell’evasione fiscale e non comporterà necessariamente un’azione di accertamento mirata. Chiaramente il contribuente dovrà fornire ogni elemento utile a giustificare la propria buona condotta fiscale scagionandolo da ipotetiche responsabilità indicando eventualmente come intende migliorare il proprio indice di affidabilità.
Cosa sono gli ISA
ISA sta per Indici Sintetici di Affidabilità. Nel dettaglio, sono indicatori che, misurando attraverso un metodo statistico-economico, dati e informazioni relativi a più periodi d’imposta, forniscono una sintesi di valori tramite la quale sarà possibile verificare la normalità e la coerenza della gestione professionale o aziendale dei contribuenti . Il riscontro trasparente della correttezza dei comportamenti fiscali consentirà di individuare i contribuenti che, risultando “affidabili”, avranno accesso a significativi benefici premiali.
I controlli
L’ISA 2019 consente, quindi, di misurare il grado di affidabilità del contribuente. Se dagli incroci con i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate emergono dati per i quali l’affidabilità è bassa (voto 6 o inferiore), scatteranno le prime misure di accertamento antievasione attraverso l’invio di lettere di compliance al contribuente. In particolare, l’attvità di controllo è specificata dalla circolare 17/E del 2 agosto 2019 la quale recita che
“Agenzia delle entrate e Guardia di finanza, nel definire specifiche strategie di controllo basate su analisi del rischio di evasione fiscale, tengano conto del livello di affidabilità fiscale dei contribuenti derivante dall’applicazione degli ISA, oltre che delle informazioni presenti nella cosiddetta “anagrafe dei conti”.”
Più nel dettaglio, l’attività di controllo riguarda i redditi conseguiti da società e ditte individuali nel 2016 e, al momento, è in via sperimentale, ma presto diventerà definitiva e ordinaria amministrazione.