L’1 gennaio prossimo avrebbe compiuto 100 anni. Charlie Munger se n’è andato martedì 28 novembre dopo una vita da socio in affari con Warren Buffett. Insieme, hanno guidato la Berkshire Hathaway per oltre 60 anni, sin da quando era semplicemente un’azienda tessile. Due tipi caratterialmente e con vite inizialmente diverse. Entrambi nati e cresciuti ad Omaha, cittadina del Nebraska di medie dimensioni, Munger conobbe Buffett alla fine degli anni Cinquanta. Era stato per qualche anno commesso nel negozio del nonno di questi.
Azioni Costco, Buffett contro
Buffett ha sempre detestato le azioni Costco, mentre Munger le adorava. C’è un aneddoto che può farci capire quanto i due la pensassero diversamente su questo titolo. All’incontro degli azionisti di Berkshire nel 2011, Munger non poté presenziare. E Buffett ne approfittò per raccontare una barzelletta: “Alcuni dirottatori decidono di uccidere me e Charlie in qualità di due sporchi capitalisti. Prima di farlo, ci chiedono se abbiamo un’ultima richiesta. Munger dice che vorrebbe spiegare le virtù di Costco. I dirottatori acconsentono, si girano verso di me e mi chiedono: ‘e tu?’ – ‘sparatemi per primo’, rispondo”.
Non è ben chiara la ragione per cui le azioni Costco stiano così sul gozzo a Buffett, visto che i risultati li hanno dati sin dalla quotazione in borsa nel 1983, anno di fondazione della società a Kirkland, nello stato di Washington. Da allora, il valore del titolo è passato da 3,54 a quasi 588 dollari. In termini percentuali, l’aumento è stato di oltre il 16.500%.
Rendimento reale annuo in doppia cifra
Supponiamo di avere investito sin dal primo giorno in queste azioni Costco. Allora, c’era ancora la lira italiana. Per ipotesi, da 1 milione di lire (516,46 euro), avremmo oggi un capitale di 85.765 euro, esclusi chiaramente i dividendi che nel frattempo la società avrà distribuito ai soci.
Ovviamente, c’è da tenere in considerazione che il valore del denaro in questi 40 anni sia diminuito a causa dell’inflazione. In media, in Italia ha perso all’incirca il 3,1% all’anno.
Infine, c’è da tenere d’occhio anche il tasso di cambio. Per nostra fortuna, il dollaro contro l’euro-lira nel frattempo si è apprezzato di circa l’8,5%. Tenuto conto di tutti questi fattori, avremmo ottenuto un rendimento lordo reale medio annuo del 10,7%. E nei soli ultimi cinque anni, di dividendi avremmo incassato 25,64 dollari per ogni azione detenuta. Poiché con il nostro investimento dell’83 possederemmo 146 azioni, sarebbero stati più di 3.743 dollari, pari al 625% del capitale iniziale. Una media di quasi il 50% all’anno. Sempre detraendo l’inflazione, il dividend yield sarebbe stato intorno al 17%. Tanto basterebbe per dare ragione allo scomparso Munger.