Viaggia verso i 94 anni e ha da poco perso l’amico e socio di una vita, Charles Munger, che per un soffio non ha potuto spegnere le cento candeline. E’ una leggenda mondiale tra gli investitori e risulta stabilmente essere tra gli uomini più ricchi del pianeta. La sua filosofia è semplice, spesso in controtendenza rispetto al comportamento dei detentori dei capitali. Ma non esiste fondo, banca d’affari o analista che non ne monitori costantemente le mosse. Warren Buffett, anche noto come “l’oracolo di Omaha”, dal nome della cittadina del Nebraska da cui proviene e risiede, ci sorprende per l’ennesima volta.
158 miliardi di T-bills in portafoglio
Si stima che possegga 158 miliardi di dollari di titoli del debito americano a breve termine, dopo averne comprati alle aste settimanali del lunedì a 3 e 6 mesi per diverso tempo e fino a 10 miliardi per volta. E così, ora ne avrebbe in portafoglio per il 3% dell’ammontare globale. Con il rialzo dei tassi di interesse, Buffett avrebbe guadagnato qualcosa come 189 miliardi. Egli opera attraverso il rinomato fondo Berkshire Hathaway. Contrariamente a quanto siamo portati a credere, questi concentra i suoi investimenti in pochi titoli.
Cosa significa per il mercato delle obbligazioni? I T-bills sono i corrispondenti dei nostri Bot. Titoli di stato a breve termine, sostituti della liquidità vera e propria, ma altamente monetizzabili in qualsiasi momento e con rischi di perdite assai contenuti. In altre parole, investire nei T-bills equivale a tenersi liquidi senza rinunciare agli interessi. E di questo periodo si tratta di incassare fino ad oltre il 5% su base annua.
Taglio dei tassi Fed entro l’anno
Ma per quale ragione tenersi così liquidi? In genere, capita o quando c’è paura che il valore degli asset finanziari ceda nel prossimo futuro e non vi è alcuna asset class su cui poter puntare con convinzione o quando si vogliono cogliere opportunità in arrivo.
Segnale positivo per mercato obbligazioni?
Il governatore Jerome Powell dovrebbe avviare la svolta dopo l’estate, forse verso la fine dell’anno. In ogni caso, ciò impatterà positivamente sui prezzi dei bond a lunga scadenza, in particolare. Essi sono maggiormente sensibili alle variazioni dei rendimenti. Sebbene tale scenario sia stato ampiamente scontato nei mesi scorsi, il mercato delle obbligazioni negli States resta “cheap”. E Buffett fiuta l’opportunità di fare soldi, tanti soldi, acquistando ai prezzi minimi i Treasuries per o incassarne cedole elevate a lungo e/o per rivenderli a prezzi più alti in futuro. Se così, il segnale che arriva dalle sue enormi detenzioni di T-bills appare positivo.