La compagnia aerea ungherese Wizz Air ha emesso in settimana un bond da 500 milioni di euro a un tasso d’interesse di appena l’1,35% per una scadenza a 3 anni. Gli ordini arrivati dal mercato sono stati 2 miliardi, 4 volte più alti. Il piano di emissioni da 3 miliardi era stato annunciato in agosto, ma era stato rinviato a causa della recrudescenza della pandemia. Il rating che l’agenzia Fitch ha assegnato alle obbligazioni senior unsecured è BBB- con prospettive negative. Parliamo di un giudizio basso, appena un soffio sopra il livello “non investment grade” o speculativo.
Chiaramente, il giudizio riflette l’andamento del settore aereo in questi mesi. Trattasi di uno dei maggiormente colpiti dalla pandemia, con il numero dei passeggeri crollato in tutto il mondo e atteso in lenta ripresa fino a tornare ai livelli pre-Covid solo nel 2024, stando alla International Air Transport Association. Nel mese di dicembre, hanno volato con Wizz Air 665.772 passeggeri, circa l’80% in meno su base annua. E se l’esercizio fiscale 2019/2020 si è chiuso con un utile di 281 milioni, a fronte di 2,76 miliardi di euro di ricavi, nessuna previsione è stata fatta circa il 2020/2021, dati gli sviluppi in corso sui nuovi “lockdown” imposti da vari governi europei per frenare la seconda/terza ondata di contagi.
Ryanair e Wizz Air si sfidano per la ripresa dei voli
I fattori di forza di Wizz Air
Wizz Air è una compagnia low cost molto popolare nell’Europa centrale e orientale. Il suo modello di business è simile a quello di Ryanair. E per quanto abbia dovuto ridurre la flotta disponibile, al fine di sostenere il “load factor”, secondo Fitch sembra posizionata per beneficiare più delle concorrenti dalla ripresa dei voli con il graduale ritorno alla normalità post-Covid. Come? Essenzialmente, espandendo le sue rotte in Europa, contestualmente alla riduzione perseguita dalle altre compagnie. Inoltre, avendo costi relativamente bassi, sta riuscendo a contenere anche le tariffe, un fatto che giocherebbe a favore di una sua più rapida ripresa.
Sul piano strettamente finanziario, la compagnia ungherese dispone di liquidità per 1,6 miliardi di euro, sufficienti a sopravvivere per i prossimi due anni anche se tutta la flotta restasse a terra, secondo il CEO Jozsef Varadi. E questo dato collocherebbe Wizz Air decisamente sopra la media delle società con pari rating nella scala di Fitch. Il successo dell’emissione segnala come sui mercati esistano capitali abbondanti da impiegare e in cerca di rendimento, pur con qualche rischio in più da correre. Strappare una cedola lorda dell’1,35% per una scadenza triennale oggi sembra un sogno, dati i rendimenti negativi spesso vigenti sul tratto medio-breve anche della curva corporate nell’Eurozona. In effetti, l’indice ICE di Bank of America segnala come il rendimento medio nell’area per un’obbligazione corporate con rating BBB sia sceso allo 0,38%, giù dal 2% a cui si era portato nel marzo scorso, all’apice delle tensioni finanziarie.
Il discorso di Lagarde (BCE) e il suo significato per i bond nell’Eurozona