World Bank, un bond sicuro che rende l’11%

La Banca Mondiale (AAA) ha lanciato una obbligazione a 1,5 anni in kwacha (XS1055180217). La cedola è molto generosa, ma il rischio sul cambio è alto
11 anni fa
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L’occasione è ghiotta e il rischio è tutto incentyrato sul cambio. Il nuovo bond lanciato sul mercato dei capitali dalla Banca Mondiale è alquanto insolito, benché rientri nella missione etica e solidale dell’istituto finanziario. Si tratta infatti di una obbligazione a brevissima scadenza in kwacha zambiano (ZMW), la valuta locale dello Zambia. Sconosciuto per la maggior parte degli investitori, il kwacha è nato nel 1968 in sostituzione della sterlina britannica ed è tuttora la moneta ufficiale dello stato africano (sono vietati i pagamenti in dollari, euro o altre valute).

Purtroppo, però, come per molte realtà economiche africane, l’inflazione e la volatilità del cambio sono nemici con cui ogni investitore è obbligato a fare i conti. Nonostante il costo della vita sia relativamente basso per i turisti stranieri, il kwacha è una moneta molto debole e ha perso circa il 20% del suo valore nei confronti della moneta unica rispetto a un anno fa. Oggi viene scambiato a 8,42 per 1 euro.

 

Obbligazioni World Bank 10,75% ottobre 2015 in dettaglio

 

Kwacha

Le obbligazioni World Bank 10,75% 2015 in kwacha offrono un rendimento più che generoso su una lunghezza temporale di 18 mesi (Isin XS1055180217). Emesse al prezzo di 99,837, andranno a scadenza il 9 ottobre 2015 e rendono oltre l’11% lordo.  La cedola è pari al 10,75% e viene staccata su base semestrale, il 9 aprile e il 9 ottobre fino al 2015 quando andrà a rimborso. Collocata per 75 milioni, il lotto minimo di negoziazione è di 10.000 kwacha (circa 1.200 euro), ma il titolo è poco scambiato e di difficile trattazione OTC (over the counter). Tuttavia, per chi riuscisse ad acquistarlo, sarebbe una bella scommessa, visto che di rischi, per quanto riguarda l’emittente, non ce ne sono affatto. La Banca Mondiale gode infatti della massima reputazione da parte delle agenzie internazionali di rating (AAA, Aaa) e non ha certo problemi a pagare le cedole e a rimborsare il capitale. Tutto il rischio rimane sulla valuta locale che ha iniziato a indebolirsi, al pari (ma non più) di altre monete dei mercati emergenti, dopo che la Fed ha dato il via libera alla riduzione degli stimoli monetari.

Secondo gli esperti, il kwacha potrebbe continuare a indebolirsi nei confronti del dollaro e dell’euro, ma il peggio potrebbe essere alle spalle. [fumettoforumleft] L’inflazione media in Zambia è al 7,1%, in rallentamento rispetto agli anni passati, e gli interessi che lo Stato paga sui prestiti governativi in dollari a 8 anni è pari al 7.95% (Isin XS0828779594). Sicché, pur ipotizzando un deprezzamento della valuta 7% all’anno, in linea con l’inflazione attuale e tenuta ferma la forza dell’euro sui mercati internazionali, un investitore avrebbe comunque da guadagnarci visto che il rendimento delle obbligazioni Wordl Bank 10,75% 2015 supera in questo momento l’11%. Il rating assegnato da Standard & Poor’s al debito zambese è B+ e il suo stock rappresenta il 35% del Pil annuo. L’outlook, tuttavia, è stato rivisto da stabile a negativo solo 5 mesi fa per via del calo delle esportazioni di rame (lo Zambia è il maggiore produttore africano) a causa del calo della domanda internazionale.

 

Lo Zambia e la sua economia, cosa c’è da sapere

 

copper mine

La Repubblica dello Zambia (ex Rhodesia settentrionale), con i suoi 13 milioni di abitanti, è uno degli stati dell’Africa centro-meridionale senza sbocco al mare. L’economia dello Zambia, paragonabile a quella della media degli stati africani centrali, ha subito negli anni settanta il crollo dei prezzi del rame sul mercato internazionale. Tale evento ha innescato un progressivo declino economico che colloca oggi lo Zambia fra i paesi più poveri del mondo, con il 67% della popolazione sotto la soglia di povertà e uno stipendio medio pro capite annuale di 395 dollari. Nel 2000, con un debito estero superiore a 6 miliardi di dollari, lo Zambia è stato accolto nel programma di riduzione del debito dell’iniziativa HIPC.

Le iniziative intraprese dal governo per aderire ai parametri ulteriori imposti dal Fondo Monetario Internazionale per la cancellazione definitiva del debito (in particolare il forte incremento della pressione fiscale) hanno contribuito a inasprire le condizioni di vita della popolazione povera. L’estrazione del rame rimane tutt’oggi l’attività economica più rilevante, ma la crisi economica ha danneggiato anche questo settore, che ha conosciuto il minimo di produzione nel 1998. La privatizzazione dell’industria del rame nel 2002 ha posto fine all’andamento negativo della produzione annua di rame nel paese. Contemporaneamente, il governo zambiano sta mettendo in campo strategie di diversificazione dell’economica, promuovendo l’agricoltura, il turismo, l’estrazione di pietre preziose e la produzione di energia idroelettrica.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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